martedì 27 maggio 2008
Ringraziamenti
Tensione,mani sudate,e un caldo che ti fa apprezzare il fatto di non avere addosso una t-skirt grigia..!(vedi sudata di Fra alla scorsa pseudo-presentazione)e poi dopo una lunga attesa..."Rock-all-around!"(notare che il prof non ha pronunciato il vero nome del blog forse per poco attitudine all'inglese..!lol) ;libretti alla mano ci siam recati a grandi falcate al banco di giudizio di Agostini e Uboldi:"allora,li facciamo parlare questi ragazzi?",insomma il voto finale è stato un glorioso e insperato 26! pufffff!che sollievo!
Quindi,alla fine(per me) di questa avventura,ringrazio tutti quelli che hanno collaborato in qualche modo alla realizzazione di questo blog,alle critiche,ai consigli. Io personalmente mi sono fatta una bella cultura rock!
Un particolare ringraziamento a Fede per la sua disponibilità e la sua collaborazione psico-fisica!
E un bacione a Fra,essenziale per la realizzazione di tutto questo,senza il quale non mi sarei mai imbarcata in questa "impresa"!
Good job! e un in bocca al lupo per te ,matricola 1001239 che continuerai a portare avanti il blog,dalla tua compare 1001238!!!
smak!
domenica 25 maggio 2008
Intervista ad un vero Fan
Luigi Frigerio, nato nel 1953 e residente a Milano, ci ha fatto la cortesia di accoglierci in casa sua, di mostrarci la sua collezione e di rispondere a qualche semplice domanda riguardante la sua passione per questi “giganti” del Rock, che ci ha permesso di capire il trasporto e il coinvolgimento di un vero Fan.
- Come ha conosciuto la musica dei Beatles?
Nel 1967, quando avevo 14 anni, una mia amica venne a casa mia e mi fece ascoltare il disco dei Beatles “Sgt. Pepper Lonely Heart's Club Band” (1967, ndr).
Abituato ad artisti come Bobby Solo, Gianni Morandi, ecc. il disco non mi piacque e quei “cappelloni” vestiti in modo strano non mi attirarono affatto.
Solo un anno dopo, ma non so esattamente né perché né per come, mi trovavo a scrivere, nel mio stentato inglese, una lettera al Beatles Fan Club, descrivendomi come un ragazzo italiano di quindici anni desideroso di associarsi al loro Club.
L’anno seguente, ormai dopo essermi dimenticato di aver spedito quella lettera, mi tornò indietro dal Beatles Fan Club Italiano, che allora aveva sede a Cagliari in Sardegna, una busta e, con mia grande sorpresa, dentro trovai, oltre a tutta una serie di gadgets, una loro fotografia autografata e la mia lettera, sempre coi loro autografi originali, rendendolo un documento unico al mondo.
La mia tessera di associazione al Beatles Fan Club è la numero 163, valida per il periodo ottobre 1969 – ottobre 1970.
- Qual è stato il primo disco che ha acquistato?
Il primo LP (Long Play, ndr) dei Beatles che acquistai fu “Rubber Soul” (1965, ndr). Dal quel momento conquistai ad acquistare, compatibilmente con i soldi disponibili allora, tutto il materiale che riuscivo a trovare relativo ai “Fantastici 4”, ai “Feb Four”.
- A oggi, da cosa è composta la sua collezione?
Oggi mi trovo ad avere, oltre all’originale di tutti gli LP ed edizioni varie, 132 Cd dei Beatles come tali e di loro quattro come singoli, una quarantina di Dvd con la loro storia presa da ogni parte ed ogni angolo, una trentina di vecchi 45 giri con la copertina originale, che fanno bella mostra appesi alla parete in opportuni quadretti, più decine di altri tipi di gadgets. Sembrano tanti, ma in realtà è nulla rispetto a quello che nel mondo è stato fatto e pubblicato relativamente ai Beatles.
Ho ritagli di giornali dei settimanali di musica e cultura che in quegli anni che uscivano in Italia. Tra parentesi, oggi non ne è rimasto neanche uno: ci sono solo alcuni mensili specializzati; una volta c’erano tre, quattro settimanali che parlavano di musica in Italia. Sono andato a riprendermi quei vecchissimi ritagli di 30 e passa anni fa e mi ha fatto molta meraviglia rileggere come anche i giornalisti trattavano a quell’epoca quei fenomeni ed in particolare quello dei Beatles.
- So che è stato alla recente mostra dedicata ai Beatles che si è tenuta ad Aosta.
La mostra “Arrivano i Beatles. Storia di una generazione” è appena terminata. Per un Fan dei Beatles, collezionista di gadgets e dischi, la mostra è una cosa da impazzire. Ci sono infatti centinaia e centinaia di 45 giri e LP originali provenienti da tutto il mondo, manifesti, migliaia di gadgets dei più disparati: dalle scarpe da tennis ai bicchieri, alle cartoline, ai pupazzi, alle matrioske, alle saponette, alle automobiline, ai cosi detti “Picture disk”, quei 45 giri, Long Play, colorati che andavano così di moda fino a tutti gli anni ’80, e chi più ne ha più ne metta. C’è veramente da impazzire pensando a cosa significherebbe poter possedere tutte quelle meraviglie a casa e potersele guardare in ogni momento.
- Come ha reagito alla notizia dell’assassinio di John Lennon? Si ricorda ancora quei momenti?
(Capiamo subito dal suo volto e dal cambiamento di tono della sua voce come questa domanda rievochi tristi emozioni, anche dopo quasi trent’anni)
Ricordo ancora quando mi giunse la notizia della morte di John Lennon, del suo assassinio: ero in Corso Buenos Aires, stavo camminando e in una delle edicole notai un quotidiano della sera, che in quel periodo ancora uscivano, in cui compariva un titolo a caratteri cubitali che finiva per “nnon”. Automaticamente associai quelle lettere al nome di John Lennon; andai a comprare subito il giornale e con mia grande desolazione appresi la notizia della sua morte. Rimasi male per giorni, giorni e giorni. Ho cercato di ritrovare questo quotidiano tra le cose che ho conservato, ma non sono riuscito a trovarlo. Probabilmente una delle tante cose che, quando ero giovane, possedevo dei Beatles e che sono andate perse, perché allora c’era sì la mania di conservare tutto quanto loro riguardava, ma l’approccio non era certo quello metodologico, preciso e archivistico di adesso.
venerdì 23 maggio 2008
Novità
Per rendere tutti partecipi e per dare un idea anche uditiva di quello che stiamo parlando su queste pagine, è stato inserito un mini player musicale con alcuni tra i più famosi brani performati dai musicisti che hanno fatto la storia del rock.
Spero che l'idea piaccia e serva ancora di più ad avvicinare gente a questo mondo chiamato Rock & Roll!!!!
giovedì 22 maggio 2008
STORIA DEL ROCK:gli anni '60 -PART FOUR-

Gli Who:gruppo fondato da Pete Townshend,conquistò nel 1965 il predominio nella zona occidentale di Londra imponendosi fin dagli inizi come bandiera dei mod;questa cultura trovò in loro i propri filosofi,disposti ogni sera a fracassare gli strumenti al termine di act scatenati. Infatti furono loro a riscoprire l'essenza ribelle e vilenta del rock and roll,a cui aggiunsero un impeto scenico terrificante e versi animaleschi che funsero da vere e proprie urla di guerra. Elementi fondamentali dello stile degli Who furono la chitarra isterica di Townshed(una delle prime ad usare radicalemente il feedback),il tono "vissuto" del vocalist Roger Daltrey,la batteria di Keith Moon,e il basso vigoroso di Jhon Entwiste. Il compositore del gruppo era Townshed,geniale ideatore di brani brevi ed efficaci.
La storia del complesso è suddivisibile in tre periodi:
- "dell'alcool":in cui le composizioni sono in per lo più 45 giri che riproducevano lo stato d'animo di una squadra di teppisti ubriachi;
- "dell'acido":quello delle opere rock e della trasposizione in chiave psichedelica e teatrale della loro vicenda generazionale;
- "dell'autocelebrazione": in cui gli Who si rifanno all'infinito il verso a se stessi.


Le hit del '66 esibiscono già una sensibilità più morbida:"Substitute","I'm A Boy","Happy Jack";tuttii brani di questo periodo sono esplorazioni semiserie del mondo reale degli adolescenti,dando sfogo alla rabbia di una generazione conscia della propria impotenza a cambiare le cose e che reagisce in modo distruttivo verso esse.

I brani del '67 sono a metà strada tra melodismo,psichedelia,music hall e hard rock:"Run Run Run","Pictures Of Lily","Doctor Doctor"."Sell Out",album dello stesso anno,è un collage di canzoni ed una parodia degli intermezzi pubblicitari;qui compaiono chiari esempi dello stile che porterà alle opere rock:"I Can See For Miles","Ameria City In Tha Sky","Mary Anne With The Sharky Hand"e la suite "Rael",una fantasia melodico-strumentale a ruota libera.


Dal 1974 il gruppo vive di rendita sui propri vecchi successi e sulle imitazioni di essi,ma chiudendo in grande stile la civiltà beat,estraendone la sostanza cruda e l'impeto rivoluzionario.
L'eredità più importante del complesso è il clima dei loro brani,un clima di autodistruzione,che interpreta il disagio esistenziale della loro generazione;fracassando gli strumenti sul palco,gli Who hanno chiuso il circolo di ribellione che Chuck Berry e i Rolling Stones avevano tracciato a metà, e che sarà la bibbia degli artisti più travagliati del rock.
Ricordiamo anche:Kinks,Pretty Things,Spencer Davis,Manfred Mann,Them,Troggs,Hollies,Small Faces,Animals e Yarbirds.
mercoledì 21 maggio 2008
STORIA DEL ROCK:anni '60 -PART THREE-

Rolling Stones:si formano nel 1962;Mick Jagger,aspirante cantante di rhythm and blues,e Keith Richard ,chitarrista fedele agli insegnamenti di Berry,sono i leader del gruppo.Si imbatterono in un enfant prodige polistrumentista di ispirazione jazz:Brian Jones;fù lui il primo provocatore del rock con i suoi capelli lunghi,il trucco androgino,portamento da guerrigliero e spinelli. Fù introdotto da Jagger e Richard all'Ealing Blues Club.Nello stesso ambiente reclutarono il pianista Ian Stewart,il bassista Bill Wyman e il batterista Charlie Watts,con i quali cominciarono ad esibirsi,cominciandosi a guadagnare una reputazione come banda di rhytm and blues bianco. I loro spettacoli continuarono per quasi un anno,divenendo una delle più leggendarie attrazioni della Londra selvaggia e sotteranea dei club.Eccitava il loro stile sanguinario,frenetico e fragoroso,e il gran movimento sulla scena;durante le esibizioni,il brano veniva stravolto dalle improvvisazioni e terminavaquasi sempre con una coda che ripeteva al'infinito il tema,come nella migliore tradizione nera. A Richmond,dove cominciarono ad esibirsi per quattro dollari a testa, convennero tutti i Vip della Swinging London per ascoltarli.







Nel '74,anche Taylor viene sostituito da Ron Wood;da questo momento la loro musica non mostra altre strasformazioni e ha perso parte della grinta delle origini.Degli anni '80 ricordiamo "She's So Cold","Start Me Up","Undercover Of The Night"e "Han It With You" e la loro entrata nella "Hall Of Fame",santuario delle personalità che hanno ottenuto successi record al Madison Square Garden.
martedì 20 maggio 2008
STORIA DEL ROCK:anni '60 -PART TWO-

I Beatles: John Lennon e il suo gruppo sono stati il più grosso fenomeno discografico della storia della musica e, al tempo stesso, il simbolo di una pacifica rivoluzione di costume nella Swinging London dei capelli lunghi e delle minigonne. Dobbiamo la loro scoperta a Brian Epstein,che ne creò l'immagine,e a George Martin,che ne creò il sound.

La storia dei loro successi è travolgente:nel '64 pubblicano "Can't Buy Me Love","A Hard Day's Night,"I Feel Fine",canzoni sempre più esuberanti con ritornelli memorabili,tutte ai primi posti su entrambe le sponde atlantiche. Con queste canzoni e i loro atteggiamenti pubblici,i Beatles impongono uno stile di esser giovani più fantasioso e provocatorio. Il meglio del loro clichè è riassunto da un celebre aneddoto:intervistato durante la tournè americana,alla domanda"Come avete trovato l'America?" Lennon rispose"Abbiamo preso a sinistra in Groenlandia!". In questo humor anarchico e surreale è racchiuso il merito più grande del quartetto.

"Rubber Soul" è la prima raccolta organica di canzoni originali,come "Girl","Michelle","Drive Me Car","Run For Your Life","Norwegian Wood".

La perfezione formale del loro melodismo si rivela anche nel 45 giri di

Segue nel 1967 "Sgt.

Sono di quel periodo due progetti realizzati con spirito insolito:il programma televisivo"Magycal Mystery Tour" e il cartone animato "Yellow Submarine";in essi si posson ritrovare alcune delle idee più geniali del quartetto,come l'icubo schizoide di "I Am The Walrus" e il trip caleidoscopico di "It's All Too Much".
Progressivamente il ritmo acquisì virilità con ritmi duri,chitarre distorte e parti strumentali.
Applicando la legge commerciale della continua riconversione,i Beatles seppero rimenere sempre sulla cresta dell'onda,ma tra il 1968 e il 1970 si compie la loro lenta decadenza.
Nel 1970 si sciolsero ed ognuno intraprese una carriera solista;nell'81 Lennon venne assassinato da un fanatico.
I loro ritornelli immortali portarono il rock sul piano dell'humor giocoso ed infantile, allontanandosi dalle sue origini vilente e ribelli.Possiamo considerarli i divulgatori su scala mondiale delle innovazioni portate dal rock:non hanno inventato nulla,ma hanno reso celebri scoperte importanti quali l'elettronica,la musica orientale,l'album concept,la psichedelia,che da anni imperversavano negli ambienti musicali ma erano note solo ad una stretta èlite.
A LITTLE GEM
...Sfogliando il Corriere del 12 maggio '08:
MILANO-L'abolizione della leva militare obbligatoria,ha favorito la nascita del Beatles. Ne è convinto Ringo Starr,batterista della band."Fummo la prima generazione a non dover per forza finire nell'esercito. Io fui chiamato per una decina di mesi dall'ultima leva e così potemma diventare musicisti",ha riferito Ringo in una intervista per lo show statunitense"On The Record". Starr ha anche detto che in quei tempi era considerato più importante possedere uno strumento che essere musicisti."Non era obbligatorio saper suonare..E infatti io non sapevo suonare. Però avevo la batteria. Sinceramente non avevo il senzo del ritmo:colpivo i tamburi velocemente e basta. E' stato così che ho iniziato". Nel frattempo il Sunday Times anticipa che al "Chelsea Flower Show" che si terrà a Londra dal 20 al 24 maggio ci sarà un giardino psichedelico dedicato alla memoria di George Harrison. L'iniziativa è stata promossa dagli organizzatori della fiera del giardinaggio con la vedova dell'ex Beatle,Olivia. Harrison sarà onorato con un enorme sole in cristallo,quasi 2 metri di diametro,contornato da composizioni di piante e fiori e una ricostruzione della sua vita con quadri floreali.
venerdì 16 maggio 2008
STORIA DEL ROCK:gli anni '60 -PART ONE-

A Londra trovò spazio il trad(abbreviazione di "traditional jazz"),un surrogato del jazz delle origini.
A Liverpool imperò a lungo lo skiffle,una specie di jug music ma più allegra,veloce e leggera,eseguita grattando a washboard e strofinando il kazoo(pettine a velina);la più grande hit di questo genere sarebbe venuto 10 anni dopo con "In The Summer Time"(1970) dei Mungo Jerry!
Il Mersey Beat nasce quando i complessi di Liverpool sostituirono gli strumenti dello skiffle con batteria,basso e chitarra elettrica; centro storico di diffusione fù il locale chiamato"Caven",dove nel 1962 esordirono i Beatles di John Lennon. Il 9 febbraio del '64 i Beatles apparirono in televisone al Ed Sullivan show,uno dei più seguiti dal pubblico americano;la beatlesmania colpì gli states trasformandosi in una ossessione di massa per tutto ciò che proveniva dall'Inghilterra.Il beat invase le classifiche di vendita della rivista specializzata "Billboard" nel 1964,ma ,a parte i Beatles,i protagonisti del beat negli USA furono spesso complessi sconosciuti in patria.
Ma torniamo a Londra;qui si era sviluppato negli anni '50 un importantissimo movimento di blues bianco,che aveva nel "Ealing Blues Club" il suo punto di riferimento. I gruppi beat della capitale vennero allevati da questa musica allora sotterranea,esclusa dal mercato discografico,che si diffondeva di isolato in isolato,di club in club,come il "Marquee",dove nel 1962,esordirono i Rolling Stones di Brian Jones.
Il beat importò importanti correzioni alla strumentazione del rock and roll:le chitarre amplificate e le tastiere;nasce il concetto di "sound",che gradualmente modificò l'impostazione del brano come sequenza di note,e allargò il campo d'azione del compositore anche all'orchestrazione;gran parte della musica beat è frutto di un vero e proprio lavoro di èquipe che ha rivalutato e divulgato presso il pubblico di massa invenzioni proprie del jazz. Un'altra importante innovazione fù il passaggio dal 45 giri al 33 giri;inoltre tra il 1962 e il 65,cambiò anche l'organizzazione del long-playing(LP):non più otto-dieci cover e quattro-sei brani originali,ma tutti originali.
Ma il beat ,come il rock and roll,si esaurisce in fretta:già nel '66 i giovani che ascoltavano questa musica,la percepivano come un suono ormai vecchio e falso. Ma a differenza del rock,quasi tutti i gruppi o almeno i personaggi,sopravviveranno ai cambiamenti degli anni '60 e '70,grazie alla loro capacità di adattamento e rinnovamento e a quella caratteristica tendenza alla conservazione della propria cultura che contraddistingue la società inglese.