mercoledì 30 aprile 2008

STORIA DEL ROCK: curiosità:a proposito di Johnny Cash...

"Quando l'amore brucia l'anima"-Walk the Line-
"Un film straordinario per intensità ed interpretazione incentrato sia sull'uomo che sull'artista Johnny Cash e che di lui analizza ogni aspetto:dal più becero di musicista avvolto nel suo delirio di onnipotenza,al più edificante di padre di famiglia in cerca di redenzione".Un quadro promettente del film di James Mangold del 2006 che si colloca tra il musical e il dramma,tra veridicità e romanzo,tra storia d'amore e video-biografia,tra gloria e perdizione.Un lungometraggio che ripercorre la storia del musicista,dai suoi esordi,con il suo talento non riconosciuto dalla sua famiglia;il trasferimento a Menphis e il suo fortuito incontro con la Sun Records;il periodo dell'alcool e delle droghe e la sua storia d'amore sbocciata sul palcoscenico con June Carter.I due protagonisti sono interpretati da Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon.

"...Tu sai come tenermi vicino a te,
mi dai un motivo per amare che io non posso celare,
per te io so che proverei persino a superare la corrente,
perchè tu sei mia,io rigo dritto..."
Johnny Cash-"Walk The Line",1964

martedì 29 aprile 2008

STORIA DEL ROCK:tra gli anni '50 e '60,l'epoca "buia del rock"-PART TWO-

Gli interpreti:




  • Johnny Cash:con Perkins,Lewis e Presley formò il quartetto di star della Sun ai primordi del rock and roll.Ma la sua vera vocazione fù un'altra,infatti sù il primo a fondere country e pop con ballate fluenti e cadenzate come"I Walk The Line"(1956) e "Folsom Prison Blues"(1956). Fluente,melodico,drammatico,capace di diffondere le sue storie in atmosfere eroiche, in casa Sun diede aluni intensi sermoni laici di profonda moralità come "Ballad Of The Teenage Queen"(1958);"Guess Things Happen That Way"(1958). Si trasformò poi in folcksinger impegnato con "Ring Of Fire"(1963),successivamente in cantante commerciale country con "A Boy Named Sue"(1969);famoso inoltre per i concerti nelle carceri,da cui ha tratto l'album di grande successo popolare,"Folsom Prison"(1968) e "San Quentin"(1969). Il tono glaciale con cui racconta le sue storie ne fanno uno dei naturali cantastorie moderni.
  • Phil Spector:a lui dobbiamo il "wall of sound"("muro del suono"),una invenzione che cambiò il "suono" dei dischi,conferendo al produttore un ruolo compositivo pari a quello dell'autore.Spector,un produttore di New York,pensò di sovrapporre strumenti e strumenti(5 chitarre,tre pianoforti,2 tamburelli,ecc)per creare un suono di sottofondo ruggente e costante in modo che l'ascoltatore rimanesse come avvolto da una massa sonora continua. Questa tecnica fù determinante per trasformare la musica leggera in musica per teeneger;quel muro rappresenta tutta la frenesia e carica emotiva che i giovani del '60 avevano bisogno.
Ricordiamo anche:Everly Brothers;Roy Orbison;Four Seasons(cantanti di maggior successo dell'Italo-American rock);Dion;Duane Eddy.

STORIA DEL ROCK:tra gli anni '50 e '60,l'epoca "buia"del rock -PART ONE-

In questo "medioevo"i classici del rock and roll vennero sepolti dalle barbarie della musica leggera,la musica selvaggia sembrava finita per sempre.In quegli anni i rocker furono oggetto di una vera e propria persecuzione;i bigotti e i reazionari identificarono questa musica con i mali della società e distrussero i pochi che non si eran ancora distrutti da se'.Il rock era stato messo fuori legge con tutto il suo apparato:abbigliamento,ballo,capigliature.Ma ovviamente non era solo un fattore ideologico;dietro c'era qualcosa di molto più concreto:il denaro.Infatti la musica leggera rock aveva lanciato etichette indipendenti (indies) spaventando non poco le major:Capitol,Columbia, Decca,London,Mercury,MGM e RCA. I sette colossi approfittarono della campagna moralizzatrice per impadronirsi di nuovo del mercato:proponendo alternative positive agli idoli delinquenziali:modelli ideali per bravi ragazzi del'hight school,imbrillantinati e romantici.Un riflusso verso le forme di espressione artistica più convenzionali e più sfacciatamente legate al sistema capitalistico.Non si trattò di un vero e proprio passo indietro,ma di una pausa necessaria per assimilare la novità e per "ricucire"le ferite dello strappo.In questo periodo "buio" si formano quella strutture paramusicali(come la critica giornalistica e le stazioni radio) rivolte esclusivamente alle musiche per giovani che tanta parte avrebbero avuto nella storia del rock.

giovedì 24 aprile 2008

STORIA DEL ROCK:le origini- PART THREE-



Gli interpreti:
  • LITTLE RICHARD:ovvero,Richard Penniman,rivale nero di Berry,era emerso grazie al suo modo selvaggio di cantare i gospel. Esplose nel 1955 come cantante-pianista rock and roll con un suo vecchio brano-nonsense riadattato: "Tutti Frutti",il cui stile contagiò decine di rocker. Il suo modo di tenere la scena era impressionante,soprattutto quando si truccava il volto e suonava letteralmente con i piedi. Il suo spettacolare ultra-boogie scenico fu soprannominato thang. Nel '56 registrò a New Orleans una serie di hit,tutti fondeti sullo stesso principio di frenesia,ferocia e clownerie:"Long Tall Sally";"Rip It Up";"The Girl Can't Help It"(colonna sonora del suo primo film);"Lucille";"Jenny Jenny";"Keep A Knocking";"Good Golly Miss Molly". Molti di questi brani ottennero la consacrazione internazionale nelle interpretazioni dei bianchi. Little Richard risultava più espressivo quanto più insignificanti e sconnessi erano i suoi testi. Sorprese tutti abbandonando la scena colto da una autentica crisi esistenziale per dedicarsi alla religione. Nel 1966 assunse il giovane chitarrista Jimi Hendrix per rifare tutti i vecchi pezzi secondo un tiepido stile soul-rock.



  • Jerry Lee Lewis:nasce pianista e con una spiccata capacità di muoversi sul palco.La Sun Records lo convertì al rock and roll e il suo primo 45 giri"Whole Lotta Shakin'goin'On"(1957),fu subito un grande successo. Nel giro di un anno uscirono capolavori quali:"Great Balls Of Fire","Breatheless","High school confidential". I suoi testi ed atteggiamenti portavano continui riferimenti al sesso;uno stile più nero che bianco,spontaneo ed essenziale. La sua carriera declinò rapidamente,causa condanna dei moralisti,dopo che sposò la sua cugina 14enne. Riuscì a dare una impronta determinante al rock,introducendo le maniacali e licenziose forme musical-gestuali dei neri nel modo di suonare dei bianchi.








  • Buddy Holly:nel '56 cominciò a registrare i suoi primi pezzi;successivamente,sotto la supervisione del proiduttore Norman Petty,mise insieme i "Crickets" e da qui intraprese la duplice carriera di cantante del gruppo e solista. Il suo stile fondeva il folk messicano,il blues del Delta,il gospel e il rockabilly;questo e la sua immagine da liceale occhialuto e sorridente conquistò USA,Australia e UK. Holly aveva perfettamente assimilato il baby talk,il linguaggio che gli adulti usano con i bambini,fatto di sillabe più che di parole e di ripetizioni leziose("Pretti,pretty,pretty,pretty Peggy Sue"la più celebre). Il singhiozzo che scivolava da un basso profondo al falsetto più acuto divenne il suo marchio di fabbrica. Nel '57 iniziò la serie di hit con "That'll Be The Day";seguirono:"Maybe Baby","Think It Over","Rave On". Il suo più grande successo fù "Peggy Sue",la prima eroina popolare del rock and roll. I Crickets erano il secondo gruppo ad adottare la formazione classica con basso,batteria e 2 chitarre. Il 3 febbraio del '59 l'aereo su cui viaggiava con altri cantanti si schiantò;quel giorno venne battezzato "The day the music died"tale fu lo sgomento del pubblico.
Ricordiamo anche: Bo Diddley,Fants domino,Gene Vincent,Eddie Cocharan.

mercoledì 23 aprile 2008

STORIA DEL ROCK - curiosità:Elvis è vivo?

Risale al marzo di quest'anno una interessante puntata di "Vojager,ai confini della scienza"(RAI2) riguardante Elvis.
Testuali parole dal sito:"Cosa si nasconde dietro la scomparsa di Elvis? Perché a oltre 30 anni dalla sua sparizione, non è ancora chiaro cosa sarebbe stato ad ucciderlo e la sua autopsia è ancora un segreto? E come rispondere a coloro che hanno in mano prove e documenti che sostengono che oggi sia un settantenne residente in Argentina?"
Nella puntata,sono stati oggetto di intervista: George Klein,uno degli amici più intimi di Presley;Jerry Stauffer,ex procuratore distrettuale;Dan Warlick,medico legale;gli ultimi citati sono stati i primi ad intervenire sul luogo del decesso e a cercare di identificarne le cause.
"Perché indagini e autopsia sembrano nascondere errori ed incongruenze, che lasciano il caso aperto". Ogni ipotesi sembra molto convincente e in parte supportata da prove ma troppi sono ancora gli interrogativi che non trovan risposta;non mi è rimasto che ,delusa,spegner la tv!

Ma vi mostro per ultimo il presunto volto di Elvis 70enne...

lunedì 21 aprile 2008

STORIA DEL ROCK:le origini -PART TWO-








Gli interpreti:
  • BILL HALEY:cantante country di Detroit,negli anni '50 intuì il cambiamento in atto e riuscì a sfruttarlo grazie a due grandi intuizioni:in pimo luogo,sfruttare il ritmo del rhythm and blues per consentire ai ragazzi di accompagnarlo con il ballo e il battito delle mani;in secondo luogo,di intitolare i brani con frasi che riprendessero il loro gergo. Ribattezzò il proprio gruppo "The Comets" e si lanciò in questa nuova avventura. Il suo più grande successo fù "Shake Rattle And Roll"(1954),brano di J.Turner riadattata alla maniera country;seguì un'altra cover"Rock Around The Clock"che venne inserita all'inizio del film"Blackboard jungle"(1955) che mostrava uno spaccato della delinquenza giovanile nelle scuole interraziali del Bronx. "On two three o'clock,four o'clock rock"diventò per i teeneger uno slogan di ribellione.
  • ELVIS PRESLEY:giovane,bello,dinamico;voce nera,attitudine al movimento sul palco;momento storico propizio:ecco le coordinate di una congiunzione astrale chiamata Elvis. Esordì come cantante country ma ben presto la agenzia discografica RCA investì su di lui rivoluzionandone l'immaginee dandogli un successo su scala nazionale. Ecco la pettinatura alla Presley(il "ducktail"),le basette,le scarpe alla blue suede e le mosse che nel '56 scandalizzarono l'America perbenista. L'idolo diventa mito:si compie quel processo di identificazione dei giovani iniziato nel dopoguerra. Sotto l'egida della RCA,che gli affiancò chitarre elettriche,batterie e coro,cantò "Heartbreak Hotel" che con il suo testo disperato si proclamò inno della generazione perduta. Seguirono "Hound Dog","Don't Be Cruel","Teddy Bear",tutti grandi successi. La vera esplosione fu rappresentata da "Jailhouse Rock" che rispoverava il corredo dei veri rocker neri;con questo brano Presley consacrò l'iconografia del delinquente giovanile rendendolo accettabile al grande pubblico. "Love Me Tender"(1956) è la prima di numerose canzoni a sfondo sentimentale che Elvis interpretò ,molte delle quali eran anche colonne sonore dei film nei quali recitava(un'altra delle strategie di marketing con le quali consacrare il suo mito). Alcool e psicofarmaci lo uccisero nel 1977.

  • CHUCK BERRY:è considerato il primo compositore di rock and roll,dotato di una ottima tecnica chitarristica e grinta vocale. All'epoca,le case disocgrafiche erano in ricerca di cantanti sempre più audaci:Berry lo era;sia musicalmente,perchè proveniva dal blues,sia socialmente,perchè era un nero e un nero famoso sarebbe stato il culmine della provolcazione. Tra il '55,quando esordì trentenne,e il '58 scrisse molti capolavori del rock and roll ai quali i posteri attinsero a piene mani. I suoi brani raccontavano con ironia storie di adolescenti in cerca di libertà. Per citare alcuni titoli:"Maybellene",da ricordare per l'assolo della chitarra elettrica,"Rock over Beethoven","Too Much Monchey Businnes","Thirty Days","No Money Down",l'inno "Rock and Roll Music","Sweet Littlle Sixteen"esuberante celebrazione del "fun" adolescenziale,fino all'autobiografismo di "Johonny B.Goode",dove celebra se stesso trattando il tema tradizionale della cultura americana:il ragazzo di provincia che fa carriera nella grande città("Go go go Johnny go/go Johnny B.Goode" per intenderci!). Inventò una musica che segnò un vero punto di rottura:il distacco rispetto all'etica del country e del fervore religioso del gospel.

to be continued...

domenica 20 aprile 2008

STORIA DEL ROCK:le origini-PART ONE-



Probabilmente molti ignorano che questo genere nasca dalla musica popolare nera,il "rocking and reeling",che fondeva il rituale canoro ritmico di origine tribale a chitarra,batteria e tromba accompagnati da danze sfrenate e battiti di mani.Una scena a cui avreste assistito se vi foste imbattuti in una chiesa cristiana di neri dei Sud all'inizio degli anni'30.
Tra le due guerre la canzone nera e quella country-western,unica forma musicale genuinamente americana,non aveva ancora dimensione nazionale.Sucessivamente i neri cominciarono a guadagnare a sufficienza per creare un loro mercato discografico iniziando ad attirare le attenzioni dei giovani bianchi con il loro sound.
Il disc-jokey rappresenta la figura chiave di questo periodo,con la sua capacità di condizionare i gusti del pubblico e coniare il gergo adolescenziale:un vero guru dell'intrattenimento.
Alan
Freed,disc-jockey di Cleeveland,con la sua trasmissione"Moondog rock'n'roll party" diffuse i race record presso il pubblico bianco;in questo modo inventò il rock and roll:la musica nera per i bianchi.Nasce inoltre la prassi della "TOP 40":i 40 brani più venduti venivano trasmessi a ripetizione dando più importanza al gusto del pubblico che a quelli del dj.
Per dare a questo neonato genere una diffusione maggiore, si necessitava sottoporlo ad una"conversione":sostituire i testi erotici con quelli sentimentali,dare maggiore compostezza al tono della voce e limitare le gestualità parossistiche.Inoltre,il cantante doveva essere bianco,non per razzismo,ma per mere ragioni commercialiu:l'unico pubblico che poteva pagare la musica era quello bianco ed un interprete del medesimo colore avrebbe offerto una maggiore identificazione.
Nei primi anni '50 venne coniato il termine "rock and roll" (="dondolare e rotolare",un eufemismo blues dell'atto sessuale) una nuova branca della musica leggera che presto si tradusse in ritmi sfrenati e travolgenti.Questo fenomeno,sviluppatosi nel dopoguerra e con la fine dell'età puritana,rappresentò una sana boccata di anticonformismo per i giovani americani fino ad allora rinchiusi in un involucro perbenista.
Il rock diventa strumento di integrazione sociale:il pubblico è formato da giovani di ogni razza ed estrazione;il cinema impone i divi rock quali oggetto di emulazione che incarni le ambizioni degli adolescenti:celebrità,donne e motori.
Il rock è ritmo,rumore e spirito della civiltà americana,celebrando i ritmi e suoni frenetici della città in un linguaggio adatto ad essa.

"DECLINAZIONI ROCK"
Memphis,Chicago,New Orleans:tre centri,tre tipi di rock:
  • ROCKABILLY:nato dalla ricerca di originalità,opera una fusione con l'hillbilly la musica degli abitanti degli Appalachi;
  • ROCK AND BLUES:percussivo e grintoso,si sviluppa in un contesto che vede una massiccia presenza di neri e quindi di folck di colore;
  • JUMP AND ROLL:più lirico e strumentale,nato dalla fusresleyione di più ritmi in una città crocevia degli stili più disparati. Come tutte le cose,ad una nascita corrisponde una morte:quella del rock and roll è datata 9 settembre 1956,quando Presley venne invitato a comparire all'"Ed Sullivan Show",la principale trsmissione musicale d'America,6 mesi dopo che Ed Sullivan aveva dichiarato che non gli avrebbe mai consentito di cantare nel suo show.Fu il trionfo,ma anche l'atto formale di resa del sistema.

sabato 19 aprile 2008

"NON ESISTE UN'UNICA STORIA DEL ROCK"

Finalmente iniziamo con introdurre il tema vero e proprio di questo blog...!

Come avrete intuito esistono diversi modi per dare una scansione alla storia del rock;la più diffusa è quella delle hit,la parte più squisitamente commerciale della musica dove il valore del musicista è determinato dal numero di dischi venduti.

Noi vi proporremo un percorso alternativo in quanto riteniamo che ,se seguissimo la strada delle hit,verrebbero trascurati gran parte degli "esperimenti" musicali che si sono susseguiti nella storia del rock.

I cantanti/gruppi saranno accompagnati dai loro dischi/brani più sigificativi per l'influenza esercitata sugli artisti successivi,il grado di innovazione e la maturità esecutivo-compositiva.
Per realizzare tutto ciò ci serviremo de"La storia del Rock" di Piero Scaruffi,consigliataci dal nostro prof. di musicologia che cogliamo l'occasione di ringraziare.

mercoledì 16 aprile 2008

I Love Hard Rock Cafè pt.3

Eccoci giunti alla terza e conclusiva parte informativa sulla storia del celebre Hard Rock Cafè, speriamo sia stata di vostro gradimento.
Continuate a seguirci per scoprire altre chicche gustose riguardanti sempre la musica rock!

The First Relic
Eric Clapton fu il primo, di molte star della musica, ad ottenere il permesso di appendere alla parete la propria chitarra, così da delimitarsi lo spazio preferito nell'Hard Rock Cafè londinese. Poco dopo Peter Townsed, degli Who, inviò la propria chitarra accompagnata da una breve nota:
"Mine's as good as him"; seguirono musicisti quali Janis Joplin, Jimi Hendrix, Motley Crue, U2, Ringo Starr, Lenny Krevitz, Big Berta e così via.

Una raccolta di cimeli che attualmente conta più di 70.000 pezzi sparsi in tutto il mondo!!






Ogni Nome Ha Il Suo Perchè...
La tradizione vuole che siano ben tre le possibili ragioni del nome "Hard Rock"...
Sembra che derivi da un cafè ritratto sulla copertina dell'album "Morrison Hotel" dei Doors;
oppure...
è ripreso dalla citazione preferita di uno dei due fondatori, appassionato di filosofia orientale: "l'uomo nasce con una grossa pietra sulle spalle cercando di scalfirla un pò alla volta fino a quando tutto ciò che rimane alla fine della nostra vita è solo una piccola pietra (hard rock)che rappresenta te";
e infine...
potrebbe riferirsi al "Bedrock Cafè" del cartone dei Flinstones.

A voi la scelta!

Nota Dolente:
Sembra che negli ultimi anni l'organizzazione abbia ceduto alle lusinghe del business commerciale perdendo parte del proprio spirito originario e ricevendo aspre critiche.

A Little Gem

Nelle mie escursioni sciistiche mi sono imbattuta (NB. Ale)in una originale imitazione della maglietta dell'Hard Rock Cafè, il logo è giunto anche qui tra le alte vette(precisamente a 3342m, Marmolada)!

martedì 15 aprile 2008

I Love Hard Rock Cafè pt.2

La Genesi

Il primo Hard Rock Cafè aprì i suoi battenti il 14 giugno 1971 a Londra, Hide Park, in un luogo originariamente deputato come showroom di Rolls Royce.

I padri fondatori furono due americani appassionati di musica Isaac Tigrett e Peter Morton. Dal 1982, con la concessione di parte dei diritti a Mecca, i punti "Hard Rock" si moltiplicarono in tutto il mondo.


Hard Rock Cafè è molto più di un ristorante: è un punto di riferimento nel panorama musicale, in quanto organizzatore e promotore di concerti rock in tutto il mondo.
Inoltre "Save The Planet" e "Take Time To Be Kind" sono gli slogan che accompagnano il loro impegno nelle opere di beneficenza.








lunedì 14 aprile 2008

I Love Hard Rock Cafè pt.1



Quando si parla di rock, non si può non citare il famoso Hard Rock Cafè, uno tra i marchi più familliari e riconoscibili in tutto il mondo.


What is this?




Hard Rock Cafè è una catena di risoranti in cui si gusta la cucina americana e internazionale, la quale filosofia di servizio è sintetizzata dalla formula "Love All, Serve All"; le sue pareti sono tappezzate dai più svariati cimeli del rock, come chitarre, spartiti, ...
di cantanti/gruppi famosi, numerosi teleschermi proiettano ininterrottamente videoclip del medesimo genere, senza poi dimenticare gli shops in cui si vendono le famose magliette, ma anche spille, boccali, felpe...ovviamente tutto contrassegnato dal logo Hard Rock Cafè.







Milanooo...this is "balare"

Tranquilli non si tratta di un banale errore di scrittura, ma solamente un tentativo non andato a buon fine da parte del frontman dei Kill HannaH di parlare la nostra lingua, che ha comunque incitato e infiammato il pubblico.

Ma partiamo dal principio...
Supporter: Kill HannaH
Gruppo principale: Aiden
Location: Zoe Club, a mio parere il più famoso rock club presente sulla scena milanese.
A differenza delle mie aspettative, supportate dai precedenti concerti da me seguiti, la presenza di pubblico è stata notevole.

Sui biglietti era riportato come orario di inizio le 20.00 e il sottoscritto pensava di essersi perso metà del primo gruppo in scena (appunto i Kill HannaH), ma fortuna vuole che anche loro fossero in ritardo sulla scaletta...meglio per noi!
Dopo all'incirca tre quarti d'ora, ecco abbassarsi le luci, la sala viene letteralmente invasa da fumo per creare atmosfera, e finalmente il gruppo fa il suo ingresso sul palco.
I ragazzi sanno subito farsi riconoscere grazie al loro stile che miscela molto suoni rock, pop e parecchia musica elettronica, il che rende facile la reazione del pubblico a scatenarsi in danze frenetiche.
Con 7 EP pubblicati (di cui solamente due sotto etichetta) e altrettanti LP la band di Chicago ne ha fatta di strada dal 1994 ad oggi e anche sul palco questa esperienza si vede, attraverso un insolito coinvolgimento del pubblico (chiedendo addirittura ai presenti di tradurre delle parole in italiano per poi gridarle, come per il titolo del post), giochi di luci (neon attaccati alle chitarre/bassi e laser) che con il fumo rendono l'esperienza quasi più da discoteca che da concerto rock. Con la loro abilità sono riusciti ad avvicinare il pubblico, a scaldarlo per il "dopo", e diventare parte integrante dello spettacolo.
Musicalmente sono molto coinvolgenti, ma secondo me, unica pecca(non me ne vogliano i loro fan), la voce del cantante non si combina perfettamente con il loro stile e oltra alla voce...direi che il maglione messo al contrario era anche sorvolabile come scelta di vestiario.
Tuttavia come show è stato più che sufficente e sono quasi sicuro che essendo la loro prima volta nel nostro paese, e il seguito che hanno creato, sarà facile rivederli presto.




Mentre lo sfondo cambiava e sempre più gente si avvicinava al palco, si iniziava a capire come la maggior parte delle persone presenti fosse li per il gruppo principale(non c'erano dubbi a riguardo): gli Aiden.
Da notare come il cantante, Will Francis, non abbia avuto neanche il tempo di iniziare a cantare, che il suo corpo era già circondato da ragazzine urlanti e in fibrillazione.
Comunque il concerto si è svolto nel migliore dei modi, grazie alla presenza scenica di tutto il gruppo(solamente il batterista Jake Davison, sembrava quasi messo in disparte), all'ottima acustica(tranne per un leggero problema di volume del microfono del chitarrista) e anche per merito dei brani celebri della band, tra cui "The Last Sunrise", "Die Romantic" tratti dal loro secondo album "Nightmare Anatomy" che hanno portato anche al pogo, e dei più recenti "One Love", "Moment" e "Teenage Queen", facenti parte dell'ultimo lavoro in studio, il quale ha pure segnato una svolta nel loro stile musicale, da un suono post-hardcore ad uno molto più alternative rock.
Cè stato spazio anche per momenti per così dire romantici, grazie a un paio di performance acustiche da parte di Will.
A chiudere l'esibizione il brano "World By Storm", tratto dal loro primo disco, dove il coinvolgimento con il pubblico è stato a livelli esagerati(ammetto che anche il sottoscritto si è fatto trascinare).
Ovviamente appena scesi dal palco, la povera band è stata assalita per autografi e foto varie...e loro che volevano solo andarsi a riposare...
Nota simpatica del concerto: a parte una fan che ha cercato in tutti i modi di salire sul palco, da riferire anche una frase uscita dalle labbra di Will Francis, "music saved my life", peccato questa detta dopo una decina di sigarette fumate durante il concerto...voto -10 per il cancro!!

martedì 8 aprile 2008

Recensione concerto As I Lay Dying

Come promesso, finalmente pubblichiamo la recensione del primo concerto che avevamo proposto sul nostro sito.
Vorrei ringraziare soprattutto il nostro "inviato" Lorenzo, che si è offerto di aiutarci con questa recensione, anche perchè era presente sin dall'inizio del concerto, a differenza del sottoscritto.
In più a fine recensione è stato inserito uno slide show con alcune foto fatte al concerto!


AS I LAY DYING + NEAREA + SLOWMOTION APOCALYPSE – 01.04.2008 – ALCATRAZ, MILANO
As I Lay Dying: definiti i nuovi campioni del metalcore. Piacciono a tutti; non c’è che dire. E forse questo successo è dovuto alla loro musica: riff facili e semplici in tipica chiave metalcore stile Killswitch Engage; canzoni che passano da suoni quasi moshcore a ritornelli facili e molto melodici. Insomma, per chi ascolta il genere sono veramente una garanzia.
Con tutte queste caratteristiche ci si aspettava il finimondo per la tappa milanese del loro tour europeo, ma in fin dei conti non è stato cosi. Infatti i presenti accorsi per l’evento non erano tanti (e per l’occasione l’Alcatraz ha allestito il palco piccolo.. …che peccato!) ma tutti carichi e pronti per l’esibizione dei loro californiani.

SLOWMOTION APOCALYPSE
Aprono loro la serata (prestissimo tral’altro) e dopo il primo pezzo si capisce subito che i ragazzi hanno talento da vendere! Una band 100% italiana, proveniente dal Friuli, sfornano con grande energia i loro pezzi migliori, facendo riscaldare a dovere i pochi presenti venuti presto al locale.
Comunque le poche persone presenti durante la loro esibizione, hanno potuto godere della loro performance, ribadendo ancora, che l’Italia ha tantissimi gruppi bravi e con veramente tanto talento e tanta voglia di suonare.
Bravi. Promossi a pieni voti. Speriamo di rivederli presto!

NEAREA
Direttamente da Muenster, Germania, signori e signori vi presento i Nearea!
Un gruppo (a mio parere) mostruosamente bravo e geniale nel loro particolare ed (quasi) unico sound che li contraddistingue da tanti altri gruppi.
I ragazzi tedeschi nonostante la poca affluenza nel locale, suonano comunque in modo impeccabile ed eccellente, portando dal vivo i loro pezzi in chiave più “heavy” e dura, rispetto a quello che si può sentire sui loro 3 album.
Addirittura il cantante Ben si fa sentire per la sua potentissima voce che passa da un altissimo scream ad un cupo e tenebroso growl (che a dirla tutta, suona centomilavolte meglio dal vivo che su album, dove ogni tanto sembra quasi “monotona”).
Comunque niente da ridire sui Nearea, tranne per il pubblico che in pratica non sapeva neanche della loro esibizione prevista sul palco (infatti eravamo in pochi che facevano casino per loro).
In 40minuti di esibizione portano sul palco i loro pezzi migliori, tra cui “Spearheanding the Spawn” , “Let The Tempest Come” , “Armamentarium” , “The World Devourers” e come conclusione “Synergy”, tratto dal loro ultimo lavoro.
A quanto mi ha detto Ben dopo la loro esibizione, torneranno presto in Italia…e se vi posso dare un consiglio, non perdeteveli assolutamente!

AS I LAY DYING
Sono le 21.26 quando si spengono le luci dell’Alcatraz e parte l’intro del loro nuovo album, “Separation”. Si può già ben capire che le persone sono in completo delirio per i cristian-core di San Diego.
Salgono sul palco accolti da urla in stile concerto di Vasco Rossi a San Siro e attaccano subito con una potentissima triade di successi, in modo violento e senza pause: “Nothing Left” , “Forever” e “Through Struggle” aprono un concerto che si preannuncia devastante (sonoricamente parlando). Una partenza cosi potente non la vedevo da molto tempo e (come detto prima) tutto il caldo pubblico milanese scoppia in un delirio generale che poi porterà il suo culmine in un finto mosh (purtroppo per colpa di certa gente che non è capace) all’interno del locale.
Anche per loro niente da dire: rispetto alla ultima esibizione in Italia datata 2005 e l’ultimo concerto visto dal sottoscritto (giugno 2007), devo dire con tutta sincerità e felicità che i ragazzi sono migliorati parecchio! On stage il loro suono risulta molto molto molto più potente, dovuto anche alla bravura dei musicisti (migliorati tantissimo a livello tecnico e di attitudine/energia sul palco) ma anche dal singer Tim Lambesis, che trascina il pubblico facendolo cantare e stingendo mani ai loro fans nelle prime file.
Oltre ai pezzi nuovi ce sempre spazio per i vecchi successi come ad esempio “The Darknest Nights” , “Meaning In Tragedy”, “94Hours” e la conclusiva “Confined” dove il pubblico milanese ha dato il meglio di sè! Ci è mancato poco che non crollasse il locale!
Ore 22.26, gli As I Lay Dying ci salutano e ci ringraziano della calorosa partecipazione e ci augurano a tutti una buona serata.
Davvero una bella serata, piena di tanta energia e buona musica. Peccato per la poca affluenza (dovuta forse ai 23euro del biglietto?) e dalla gente in mezzo al locale che apposto di moshare in modo serio pensavano solamente a farsi del male (naturalmente eccetto qualcuno).
Speriamo che tornino presto gli As I Lay Dying nel nostro paese, e magari con ancora più energia e bravura di quella che hanno adesso!

TRACKLIST AS I LAY DYING
(separation)
1. Nothing Left
2. Forever
3. Trough Struggle
4. Within Destruction
5. Forsaken
6. The Darkest Nights
7. Distance Is Darkness
8. Meaning In Tragedy
9. An Ocean Between Us
10. I Never Wanted
11. Comfort Betrays
12. The Sound Of Truth
(departed)
13. 94Hours
14. Confined

sabato 5 aprile 2008

Inconvenienti

Ci scusiamo con i nostri lettori o anche solo visitatori di passaggio, se le nostre pagine non sono state recentemente aggiornate, purtroppo per vari motivi riguardanti anche esami universitari, le nostre menti erano impegnate altrove.
Ma non disperate ci riprenderemo al più presto e partiremo subito da una recensione fatta dell'ultimo concerto che vi avevamo presentato.
Scusate ancora il disagio.....stiamo lavorando per voi!!!

martedì 1 aprile 2008

Slowmotion Apocalypse / Neaera / As I Lay Dying



Stasera, all'alcatraz di Milano, andrà in scena una delle due date italiane del tour degli As I Lay Dying, band metalcore californiana nata nel 2001 e con all'attivo 5 album.
Il loro ultimo disco "An Ocean Between Us" è arrivato alla posizione numero 8 della classifica di Billboard 200 e al numero 1 della Top Rock Chart.
Una notizia sul gruppo, che può sembrare strana ai molti, è che tutti i componenti della band sono Cristiani.






Come band di supporto al gruppo americano ci saranno i Neaera.
Arrivano dalla Germania, anche loro suonano metalcore (seppur con sfumature più melodiche), sono sulla scena dal 2003 e già con 3 album pubblicati.
Grazie alla loro esperienza accumulata in diversi tour, sono riusciti a farsi conoscere, oltre che nella cerchia tedesca, anche nel panorama musicale europeo.

Ultimo gruppo presentato in questo post, e openers del concerto di questa sera, vi presento gli Slowmotion Apocalypse, gruppo death metal italiano proveniente dalla provincia di Pordenone.
Nascono nel 2002 dalla fusione di altri due progetti musicali e dopo la pubblicazione di una demo, riescono a riscuotere un discreto successo grazie al loro primo album che li ha anche spinti a suonare come supporto di altre band italiane famose come i Linea 77.
A presto con le ultime notizie e foto direttamente dal concerto.
Fra